domenica 29 giugno 2014

Un altro mondo a un passo da casa... lezioni di cucina e vita nelle Langhe

Ho scoperto che a poco più di un'ora da Milano esiste un altro mondo.
Un mondo dal ritmo calmo, fatto di colline, castelli, vigne e persone meravigliose.
Persone che parlano con parole appassionate, attraverso gesti antichi e sapienti, che ti conquistano con sorrisi disarmanti, persone che rispettano la propria terra e le proprie tradizioni.

(da sin.) Mariuccia Bologna, Violetta Lovisolo, Anna Bardone
e l'orecchino in tema di Marina Ramasso
 
Il 21 giugno sono stata ospite, insieme a tante altre wine-blogger e food-blogger, dell'ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners) a Costigliole d'Asti tra Langhe e Monferrato, dove l'Associazione Donne del Vino del Piemonte ci ha invitate in occasione dei festeggiamenti per i loro 25 anni. Queste donne formano un gruppo formidabile di vignaiole, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste, tutte impegnate in prima persona nel mondo del vino.
L'evento principale attorno al quale ruotano tutte le iniziative è la mostra di vignette sul vino (era la collezione privata di Vincenzo Buonassisi), esposta nelle sale del castello medioevale di Costigliole.
 
 
Le aule dell'ICIF sono moderne e ben attrezzate; è bello poter fare lezione qui, sul bancone di marmo lunghissimo dell'aula di pasticceria, realizzare con le proprie mani degli agnolotti nell'aula first dishes e sognare, anche solo per un giorno, di essere un "vero" allievo di cucina!

 
La giovane e solare Alessandra Bardone, nipote della mitica Anna e rappresentante della 5a generazione (!) di gestori del Ristorante Belbo da Bardon a San Marzano Uliveto, ha preparato per noi il dolce tipico di queste zone, il bonet. La nonna l'osservava attenta ed orgogliosa, ma non è mai corsa in suo aiuto, perché "ormai tocca ai giovani, neh!". La ricetta l'ho segnata per filo e per segno... prossimamente su questi schermi :)
 
Dall'aula pasticceria ci siamo spostate in quella dedicata ai primi piatti, dove ogni postazione è dotata di una macchina per tirare la sfoglia (mi sono immaginata legioni di coreani, giapponesi, russi alle prese con questo attrezzo...). Qui abbiamo avuto l'onore di vedere all'opera una vera istituzione della cucina piemontese: la Sig.ra Violetta, che tutti chiamano così ma che in realtà si chiama Maria Lovisolo, infaticabile e tostissima 84enne e "maestra di finanziera", preparare per noi l'aspic più buono dell'universo. Non esagero. Non dimenticherò mai più questo antipasto meraviglioso e non avrò pace finché non l'avrò rimangiato al ristorante Violetta a Calamandrana! Infatti questa ricetta non l'ho trascritta... trooooppo lunga da fare...
 
 
 
Ma finalmente tocca a noi, finalmente mettiamo le mani in pasta!
Mariuccia Bologna, un concentrato di energia e simpatia, della Trattoria I Bologna a Rocchetta Tanaro ci insegna a fare gli agnolotti al plin, cioè col "pizzicotto". Il ripieno di carne stre-pi-to-so  l'aveva già preparato lei in precedenza (ma ci ha dato la ricetta, olè!), così come la sfoglia che tira davanti ai nostri ammirati occhi con l'aiuto della "monferrina". Mariuccia ha una manualità pazzesca, sforna ravioli perfetti e identici a una velocità incredibile! Ma anche noi blogger ce la caviamo e produciamo degli agnolotti più che passabili, che più tardi mangeremo tutte insieme nella magnifica sala del castello di Costigliole.
 
  
A pranzo, oltre agli agnolotti, assaggiamo anche l'aspic, delle gustosissime acciughe con salsa di nocciole preparate per noi da Piercarla Negro della Vineria Mezzolitro di Alessandria e il dolce bonet, il tutto annaffiato dagli ottimi vini delle nostre amiche produttrici. Non ci hanno fatto mancare nulla!
 
Poi torniamo nell'aula pasticceria, dove ci aspetta Marina Ramasso, proprietaria dell'Osteria del Paluch a Baldissero Torinese. Marina è una donna straordinaria, che con la sua passione pacata e gentile mi ha letteralmente e definitivamente conquistata. Insieme a lei abbiamo preparato una composta con le piccole e croccanti pere verdi di San Giovanni. Marina le ha cotte con poco zucchero (non pesato, ma rigorosamente messo a occhio) per poco tempo, in modo da non far perdere il colore alla frutta. Il mantra di questa chef è "bisogna saper ascoltare gli ingredienti... dicono loro quando sono pronti!". Non è meraviglioso?
 
Finite le lezioni di cucina, abbiamo potuto visitare le antiche cantine del castello e la mostra "Di Vigna in Vignetta", poi ognuna di noi è stata presa in consegna da una Donna del Vino. Io ero stata "abbinata" a Bruna Ferro dell'Azienda Agricola Carussin, la quale però quel weekend era in viaggio col marito per festeggiare l'anniversario di matrimonio. Di me si è dunque occupato il figlio Luca, gentilissimo e disponibilissimo, che mi ha pazientemente scarrozzata per le colline langarole con la sua rustica auto :) Anche la cena ci è stata offerta: altri fantastici piatti piemontesi li ho potuti assaggiare alla Cascina Collavini, questa volta abbinati a una birra prodotta da Luca... ebbene sì, lui non segue al 100% la tradizione vinicola di famiglia, ma produce ottime bionde artigianali presso un birrificio di Vercelli.
 
 
Dopo questa intensa ed emozionante giornata Luca mi ha accompagnata alla Tenuta dei Fiori a Calosso, una cascina ristrutturata in mezzo alle vigne, che Valter Bosticardo gestisce con la giovane moglie svizzera. Producono ottimo vino biologico, tra cui il raro rosso DOC "Gamba di Pernice", e affittano alcune stanze e appartamentini. Io ho passato una notte da regina nella mansarda con vista sui vigneti :)
 
Al mattino una leggera colazione sotto il porticato, un interessante giro per la vigna insieme a Valter e via, ritorno a Milano con tanta nostalgia e un bagaglio di ricordi che mi accompagneranno per molto tempo ancora...
 
Tenuta dei Fiori - Calosso
 
Ringrazio le Donne del Vino per l'eccezionale ospitalità e la forza del loro gruppo.
Ringrazio Fiammetta Mussio e Marianna Natale per la perfetta organizzazione e il loro sorriso.
Ringrazio Luca Garberoglio per la sua disponibilità e per avermi fatto riflettere, a sua insaputa, sul ritmo della vita.
Ringrazio Chiara e Antonella per avermi fatto compagnia durante il viaggio.
Ringrazio Cinzia, lei sa perché.
E infine ringrazio di cuore l'AIFB per aver permesso tutto questo!
 
 
 

7 commenti:

  1. Ma Bello questo resoconto Cristina!! E però, io dico che ancora più bello è esserci state, vero?
    Oggi anch'io ho scritto il post, ora sistemo e lo pubblico ..
    Un abbraccio forte e GRAZIE anche a te!!

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  2. Per un momento mi sono ritrovata in quei posti fantastici e tra quella gente, che anch'io amo e rispetto. Al ristorante "Violetta" ho gustato una faraona ripiena che ancora me la ricordo (oltre alla gentilezza e la competenza del signor Lovisolo) e a San Marzano Oliveto vado a far scorta di ottima carne piemontese dal signor Ariotti :)
    Adesso mi segno i nomi degli altri ristoranti della zona. Grazie davvero, Cristina.

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    1. grazie mille cara eugenia per il tuo commento, mi ha fatto un piacere enorme! che fortuna aver mangiato da violetta... io non vedo l'ora di portarci la famiglia in quei posti meravigliosi :)

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  3. Amo Langhe e Monferrato... ho "scoperto" quelle terre meravigliose qualche anno fa, e appena posso ci torno. Come Eugenia faccio scorta di carne, ma anche di vino ;) Nel Monferrato ho scoperto anche il Ruchè, che è tra i miei vini preferiti... :)
    Un abbraccio

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  4. P.S. Mi salvo tutti gli indirizzi che hai segnalato per la prossima gita ;) Grazie!

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  5. che bel racconto cristina, mi piacerebbe molto essere stata lì con voi, anche se magari avrei mangiato solo poche delle cose che avete fatto...
    le langhe sono magiche...

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