Come tutti i nordici sanno, questa è la stagione del rabarbaro. In tutte le case germaniche, olandesi, inglesi e anche francesi (che nordici non sono, ma il rabarbaro ce l'hanno lo stesso) in questo periodo è tutto uno sfornare torte, muffin, crumble, pancakes e clafoutis con questo ingrediente.
La mia Oma (cioè la nonna tedesca) aveva un rabarbaro gigantesco nel suo orto e noi ne staccavamo i gambi, li lavavamo molto sommariamente alla fontanella del paese e poi li "pucciavamo" nello zucchero, mangiandoli poi così a morsi, felici e selvaggi... sento ancora in bocca quel sapore acidulo che in quel momento mi sembrava la merenda più buona del mondo.
Insomma, mi è venuta una gran voglia di preparare un bel dolce al rabarbaro. Vado dunque alla ricerca dell'ingrediente principale: perdinci, abito nella grande Milano, sarà mica un problema! Dopo una prima quanto inutile ricerca presso i grandi supermercati e una breve scappata nei negozi cinesi (chissà mai che loro lo utilizzino), inizio il mio peregrinare presso gli ortolani. Questo il dialogo tra me e i negozianti:
"Scusi, ha mica del rabarbaro?"
"E cos'è??"
"E' una pianta tipo il sedano, più o meno..."
"E cosa ci deve fare?"
Infine trovo un banco al Mercato Comunale coperto, dove un gentilissimo ortolano (che finalmente sa di cosa sto parlando!) mi dice di conoscere un contadino in provincia di Pavia che coltiva il rabarbaro e che per il giorno successivo me lo poteva procurare. Ok, aggiudicato!!
Felicissima del mio bottino - che, dettaglio non trascurabile, è pure di provenienza italiana - ho preparato questo Clafoutis al rabarbaro*, che è una mia rielaborazione di ricette tedesche e francesi:
ingredienti per una tortiera di 24 cm di diametro:
600 g di rabarbaro
4 chiare d'uovo
150 g di zucchero
50 g di farina 00
50 g di mandorle macinate
100 g di burro chiarificato
zucchero di canna
un rametto di rosmarino
mandorle a lamelle
Fate sciogliere il burro a fuoco bassissimo, poi lasciate intiepidire.
In una ciotola mescolate con una frusta a mano le chiare d'uovo con lo zucchero (conservate i tuorli, presto vi proporrò uno zabaione golosissimo...), aggiungete poi la farina 00 e le mandorle macinate finemente. Amalgamate fino a ottenere un composto fluido e senza grumi. Versatevi il burro e mescolate delicatamente. Coprite con la pellicola e fate riposare in frigorifero per circa 2 ore.
Nel frattempo lavate, asciugate e mondate il rabarbaro togliendo i filamenti più grossi. Tagliatelo a pezzetti lunghi circa 2 cm.
Mettete il rabarbaro in una casseruola insieme a 3 cucchiai di zucchero di canna e a un rametto di rosmarino legato (per non fargli perdere gli aghetti). Fate cuocere semicoperto a fuoco basso per 6/7 minuti. Eliminate il rosmarino.
Imburrate e infarinate lo stampo e versatevi il composto tolto dal frigorifero. Distribuitevi sopra i pezzi di rabarbaro cotto, spolverizzate con un paio di cucchiaiate di zucchero di canna e le mandorle a lamelle.
Cuocete in forno statico a 190°C per circa 40 minuti.
Lasciate raffreddare un poco prima di sformarlo, spolverizzate con altro zucchero di canna e... gustate!
Il sapore acidulo del rabarbaro crea un piacevolissimo contrasto con la base dolce ed è perfetto anche con un ciuffo di panna montata.
* per la precisione sarebbe una Flognarde al rabarbaro, perché i clafoutis sono fatti solo con le ciliegie.
recentemente ero in Francia, l'ho visto e avrei voluto portarlo a casa a cassettate ma non potevo, che nervi, anche in Toscana non c'è verso di trovarlo, non è che quello di Pavia conosce qualcuno in quel di Livorno? ;-)
RispondiEliminaCris
Nuoooo, lo voglio anch'io il rabarbaro a km 0 (e pv non è poi così lontana :)), condivido questa insana ma anche sanissima passione aspettando che quello in vaso sia pronto per esser tagliato! Col clafoutis, invece, ho un rapporto più complesso, ohimè
RispondiEliminaE' una ricetta che mi affascina tanto, prima o poi mi cimenterò anch'io! =)
RispondiEliminaComplimenti per il blog!
Francesca di SingerFood & Chiccherie
http://singerfood.blogspot.com/
PS: sono una tua nuova follower ;)
PS: anch'io adoro Simon's CAT!!! =) =) =)
RispondiEliminaCristina, e se ti dicessi che mio papà, che adora il rabarbaro, lo coltiva in montagna...? La tua Flognarde/clafoutis gliela preparerò sicuramente:-)
RispondiEliminaLa prossima volta che vado sui monti te lo porto insieme alla pesteda che ho già recuperato lo scorso we..
Un abbraccio
Ahhhhhh...Dio, allora non sono l'unica che si è sentita una vera idiota chiedendo il rabarbaro al fruttivendolo con la bottega che sembra un salotto che ha tutte le più astruse specialità dell'universo? Eh? Che, rabarbaro? Ecchecidevefareeee (saranno cavolacci mia - come si dice alla senese!!!). Qui non c'è verso di trovarlo. Mi rassegnerò a non preparare le mie mini pavlove con coulis di rabarbaro...Sob! Un abbraccio e torta spettacolare! Pat
RispondiEliminahaha, una vera avventura! é vero che in Francia e anche qui in Canada si trova davvero facilmente, i banchi sono pieno di rabarbaro in questi giorni, ma in Italia devo dire che non ho mai cercato. Comunques questo clafoutis é una spettacolo. Ne ho appena postato uno anche io ma lo abbiamo gi;a finito ;-))
RispondiEliminaGiorgia & Cyril
@cris: ciao omonima, è davvero incredibile che una pianta così "banale" non ci sia in italia... al prossimo viaggio in francia te la compri!
RispondiElimina@reb: hai il rabarbaro nel vaso??????? lo voglio anch'io!!
@francesca: grazie! sono venuta a trovarvi...
@ale: allora, quando ci vediamo??? :-))))
@patty: buono il coulis di rabarbaro!! le mie sceneggiate dagli ortolani erano peggiorate anche dal fatto che ho una "erre" decisamente, come dire, pronunciata... figurati a dover ripetere la parola "rabarbaro" per tante volte... il mal di gola mi è venuto!
@gi e cy: adesso corro a vedere il vostro clafoutis! potreste diventare degli esportatori di rabarbaro... ;-)
Ho notato che parli di gusto acidulo, ma non è amaro il rabarbaro?
RispondiEliminaciao dona! non è amaro, ma piuttosto asprigno. forse sei fuorviata dal liquore che si conosce qui in italia... buona giornata
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, i due gusti sisposano benissimo. Domani mi procurano delle amarene nostrane perché voglio preparare una clafoutis. Sono sicuro che otterrò un risultato simile.
RispondiEliminaBravissima
visto che sono un fanatico dei dolci non posso che seguirti ;))
RispondiEliminabrava
ciao cris
www.ilcucinotto.it
Allora io non l'ho mai assaggiato e penso che se chiedo a un fruttivendolo romano il rabararo mi ride in faccia, quindi l'unica è gustarlo all'estero.
RispondiEliminaComunque io la tua ricetta ne la copio... non si sa mai.
Anche perchè un clafoutis o flognarde - ne ho imparata un'altra... questa me la rivendo - solo con i bianchi è favolosa. Proprio il tipo di ricette che amo.
PS Di clafoutis ne ho preso un altro l'altro ieri. Ora sono molto indecisa.
Dann/www.cucinaamoremio.com
@gianni, lo potremo vedere il tuo clafouis alle amarene??
RispondiElimina@cristiano: grazie mille e benvenuto!
@dann: me lo immagino, il fruttivendolo romano... ahò, come hai detto che se chiama 'sto coso?? ;-)
Io comunque sostituirò il rabarbaro con qualche altro frutto più comune, la provo e ti faccio sapere.
RispondiEliminaDann/www.cucinaamoremio.com