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lunedì 9 gennaio 2017

Un francese, un inglese e un tedesco...

...entrano in un bar.
Ehmmmmm no, questo non è diventato un blog umoristico, ma mi sembra proprio una barzelletta scrivere un nuovo post dopo così tanto tempo!!
Fra i miei buoni propositi del 2017 c'è quello di pubblicare almeno una ricetta al mese (ce la posso fare, dai!) e dunque eccomi qui a iniziare bene l'anno. Per ispirarmi e motivarmi ho anche pensato a un tema, che è quello a cui si riferisce il titolo: ogni post sarà dedicato a una ricetta straniera, ripresa da una delle numerosissime riviste in lingua francese, inglese o tedesca che possiedo.
Vi piace l'idea?
L'onore di aprire questa rassegna internazionale spetta alla cucina francese. E' una ricetta chic, semplice e veloce, nel più puro stile d'oltralpe, tratta da una vecchia edizione di Saveurs.
I francesi credo che lo mangino come dessert, noi l'abbiamo interpretato come un secondo leggero.

Camembert e mele speziate al miele
Saveurs n. 188, Décembre 2011/Janvier 2012

Ingredienti per 4 persone:
1 Camembert (o Mont d'Or) in confezione di legno, 250 g
2 mele, della varietà che preferite
20 g di burro
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 pizzicone di semi di cumino
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
2 cucchiai di miele liquido, di acacia o castagno
qualche fogliolina di spinaci freschi
pepe di mulinello

Tagliate ciascuna mela in 8 spicchi, eliminate il torsolo e pelateli.
Scaldate il burro e l'olio in una padella antiaderente, aggiungete gli spicchi di mela, i semi di cumino e la cannella. Mescolate bene finché tutti gli spicchi sono ricoperti dalle spezie e fate dorare a fuoco vivace. Infine aggiungete il miele e fate caramellare leggermente per circa 2 minuti.
Versate le mele ben calde in un piattino e aggiungete subito un pezzo di formaggio in modo che si sciolga un poco. Nappate con un po' di salsa di cottura, spolverate con il pepe macinato al momento e guarnite con qualche foglia di spinacio.
Voilà! servite immediatamente.

Buon Anno a tutti!

sabato 28 marzo 2015

Il mio comfort food

Ognuno di noi ha un cibo che lo riporta dritto dritto all'infanzia.
Per me, che sono mezza crucca, questo è il Grießbrei.
Non è nient'altro che un semplice budino di semolino, ma solo a sentirlo nominare qualsiasi tedesco emetterà dei mugolii di piacere e di riflesso gli verranno in mente mille e mille ricordi piacevoli di quando era bambino!
E' il mio comfort food per eccellenza ed era tanto tempo che volevo parlarne qui, ma la ricetta è così semplice, quasi banale, che non mi decidevo mai a proporla. Ultimamente però mi sono ritrovata a sperimentare diverse versioni del Grießbrei (si pronuncia griisbrai) e mi sono accorta che tanto banale poi non è...
Questo budino normalmente si prepara con il latte intero e lo zucchero bianco, ma qui vi presento una versione senza lattosio, un po' più light ma altrettanto golosa!
A seconda dei gusti e della stagione si serve caldo, tiepido oppure freddo. Può essere un dessert, una merenda o anche un pasto leggero.
Vi va di seguirmi in questo viaggio in Germania?

 
Grießbrei - Budino di semolino
ingredienti per 1 porzione:
200 ml di latte di riso
un pezzo di scorza di limone bio
una piccola noce di burro
un pezzetto di bacca di vaniglia
un pizzico di sale
25 g di semolino
1 o 2 cucchiaini di miele
per la finitura:
2 cucchiaini di zucchero di canna
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
 
 
Versate il latte di riso in una piccola casseruola, aggiungete il pezzetto di scorza di limone, il burro, i semi della bacca di vaniglia, il pizzico di sale e portate a bollore.
Abbassate la fiamma al minimo ed eliminate la scorza di limone. Versate a pioggia il semolino, mescolando continuamente con una piccola frusta (se si formano i grumi non è più un comfort food!!).
Fate cuocere per circa 5/6 minuti, sempre mescolando, finché la polentina si stacca dalle pareti della casseruola.
Togliete dal fuoco, aggiungete il miele, mescolate bene e versate subito in una ciotolina da dessert.
Mescolate lo zucchero di canna con la cannella e distribuitelo sopra al Grießbrei.
Gustatelo caldo, tiepido o freddo.
 
 
Se volete potete prepararlo nella versione classica con il latte intero, oppure utilizzare il latte di mandorla (in questo caso riducete la quantità di miele), oppure renderlo ancora più light dolcificando con la stevia o lo sciroppo d'acero. Servitelo anche con una composta di mele o con mirtilli freschi, aggiungete dell'uvetta... Le combinazioni sono davvero infinite e mi piacerebbe avervi fatto venire voglia di sperimentare un po'!
 
Ora vado a riposare, che domani mi aspettano i 10 km della Stramilano!
 
 

domenica 1 marzo 2015

Alla ricerca della torta di mele perfetta

Non è possibile.
L'unica torta di mele sul mio blog è una apple pie!
Veramente ci sarebbero anche queste tartellette sdolcinate, però non è che si possano proprio spacciare per una classica torta di mele...

Nella hit parade dei dolci più amati penso che quelli con le mele se la giochino alla pari con i dolci al cioccolato. A casa nostra vincono alla grande questi ultimi perché mia figlia, se non c'è almeno una spolveratina di cacao, non li considera nemmeno degni di un assaggio. Però quando ho sfornato questa torta qui continuava a ronzarci intorno...
"Ma che profumo!"
"Cosa ci hai messo dentro?"
"Ne posso avere una fetta?"

Non so perché, ma negli innumerevoli libri di ricette che possiedo non ho mai trovato la ricetta di una torta di mele semplice, classica, affidabile, non troppo asciutta e possibilmente senza lievito (al quale sono intollerante) che mi soddisfacesse al 100%. Ho addirittura un ricettario interamente dedicato alle torte di mele, ma le dosi purtroppo sono spesso sbagliate e quindi non mi fido più a utilizzarlo. Probabilmente non sono l'unica ad avere questo problema ed è per questo che su tantissimi blog si trovano le ricette della nonna, della mamma, della zia...
Questa l'ho trovata per caso su un blog tedesco e si avvicina davvero molto al dolce che avevo in mente!

Torta di mele semplice

ingredienti per una tortiera a cerniera del diametro di 18-20 cm

200 ml di acqua
75 g di zucchero
4 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaino di cannella in polvere

3 mele asprigne, circa 550 g
130 g di zucchero fine (tipo Zefiro)
120 g di burro ammorbidito, più un po' per lo stampo
50 g di panna acida (crème fraîche)
1 cucchiaino di succo di limone
3 uova codice "0"
130 g di farina 00, più un po' per lo stampo
50 g di maizena
un pizzico di sale
 
zucchero a velo per decorare
 
 
Innanzitutto preparate lo sciroppo: in una casseruola media versate l'acqua, lo zucchero, la cannella e il succo di limone e portate a bollore.
Nel frattempo sbucciate e mondate le mele e tagliatele a pezzetti.
Aggiungetele allo sciroppo, fate sobbollire per 2 minuti, poi spegnete e lasciate raffreddare. Lasciate macerare le mele nello sciroppo per almeno 2 ore (meglio per tutta la notte).


Imburrate e infarinate la tortiera e mettetela in frigorifero fino al momento di utilizzarla.
Accendete il forno in modalità statica a 180°C.
In una ciotola lavorate lo zucchero con il burro tagliato a pezzetti finché diventa spumoso. Aggiungete la panna acida, poi le uova intere, uno per volta, e mescolate bene. Unite anche il pizzico di sale e il succo di limone. Infine setacciate insieme la farina e la maizena e aggiungetele al composto e amalgamate bene fino a ottenere un impasto omogeneo.
 
Versate sul fondo dello stampo metà dell'impasto (vi sembrerà poco, ma è giusto così!), sgocciolate molto bene le mele dallo sciroppo, distribuitele sull'impasto e infine copritele con l'impasto rimanente.
Infornate per circa 45-50 minuti.
Quando la torta è cotta (fate la prova stecchino) e la superficie bella dorata, spegnete, socchiudete lo sportello e lasciate la torta nel forno ancora per 5 minuti.
Infine mettete la tortiera su una gratella, togliete il cerchio apribile e lasciate raffreddare la torta (è ottima anche tiepida).
Prima di servire spolverizzate con zucchero a velo.

Non sarà la torta di mele perfetta... però ci si avvicina molto :)))
 
 


domenica 26 gennaio 2014

Ma i muffin sono banali?

Anche voi quando vedete l'ennesimo muffin pensate: "Ma basta! Che noiaaaa!!"?
La mia reazione di solito è questa e neanche vado a leggere la ricetta!
 
Eppure... eppure...
 
Sarà un dolcetto banale, però a casa mia è molto richiesto: per una merenda coccolosa, un brunch domenicale oppure per un pomeriggio di studio con le amiche... Si prepara velocemente, piace a tutti e praticamente riesce sempre.
 
In questo periodo mi è venuto, non so perché, un trip per i dolci con le carote e ho voluto tra l'altro provare anche i muffin. In nessuno dei miei ricettari e neppure in rete ho però trovato una ricetta che mi convincesse, perciò ho fatto un mix di alcune di esse. Il risultato mi è piaciuto: una crosticina croccante, un interno morbido e "umido" al punto giusto, la nota golosa del cioccolato e un bel colore solare.
Volete provarli anche voi o siete tra quelli che dicono "bastaaaa"???
 
 

ingredienti per 7/8 muffin:
150 g di farina 00
200 g di carote
1 uovo codice "0"
90 g di zucchero di canna
70 g di burro fuso e freddo
1 cucchiaino di lievito in polvere
3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
1 cucchiaio di latte
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
un pizzico di sale

Setacciate insieme la farina, il lievito e la cannella, poi aggiungete il pizzico di sale.

Raschiate le carote, tagliatele a pezzettoni, poi frullatele finemente nel mixer insieme allo zucchero di canna. Aggiungete l'uovo, il burro fuso e il poco latte.

Unite il mix di farina e le gocce di cioccolato alle carote mescolando pochissimo con un cucchiaio di metallo (non importa se rimangono dei grumi, l'importante è non mescolare troppo).

Distribuite il composto negli appositi pirottini di carta e infornate in forno già caldo a 180°C per circa 30-35 minuti.

Sfornate, lasciateli intiepidire e gustate!
I muffin sono migliori mangiati subito, ma se avanzano sono perfetti anche al mattino "pucciati" nel latte oppure è possibile riscaldarli qualche minuto in forno.

  



domenica 22 dicembre 2013

Mandarin Meltaways

Ve l'avevo promesso: per Natale avrei rifatto i favolosi Lime Meltaways in versione invernale.
Fatto, eccoli qui!
Sono eccezionali, hanno una consistenza incredibilmente "scioglievole" e da ora in poi faranno parte fissa della mia produzione natalizia.
Facili, veloci, senza uova e senza lievito, non servono formine... sono dunque perfetti da fare all'ultimo minuto e da regalare alle amiche golose :)

Mandarin Meltaways
da una ricetta da Cookies di Martha Stewart
 

ingredienti per ca. 40-45 biscotti:
170 g di burro ben freddo
40 g di zucchero a velo
la buccia grattugiata di un mandarino
  4 cucchiai di succo di mandarino
240 g di farina
  2 cucchiai di maizena
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di cannella in polvere 
una ciotolina di zucchero a velo, per la copertura
  
Tagliate il burro a pezzetti e lavoratelo insieme allo zucchero a velo con le fruste elettriche per almeno 5 minuti, finché diventa spumoso e chiaro.
Aggiungete la buccia e il succo del mandarino, la cannella e il pizzico di sale.

Setacciate la farina con la maizena e unite all'impasto mescolando con un cucchiaio di legno quel tanto che basta per far stare insieme il tutto. L'impasto sarà molto morbido, ma non cedete alla tentazione di aggiungere farina: è così che dev'essere!
Dividete l'impasto in due, versate ciascuna metà su un foglio di carta forno e lavorate velocemente, aiutandovi con la carta stessa, fino a formare due rotoli del diametro di circa 4 cm.
Chiudete le estremità e mettete i rotoli in frigo per almeno due ore (una passata in freezer 10 minuti prima di tagliare i biscotti va benissimo).


Con un coltello ben affilato tagliate i biscotti a circa un cm di spessore, poi posizionateli leggermente distanziati su una teglia ricoperta di carta forno. Non appena avrete completato una teglia, rimettetela in frigorifero fino al momento di infornare.

Cuocete i biscotti in forno già caldo a 180°C per circa 13-14 minuti. Dovranno rimanere abbastanza chiari e diventare dorati sui bordi.

Sfornateli, aspettate un paio di minuti, poi passateli nello zucchero a velo in modo che si ricoprano uniformemente. Procedete tranquilli, non si romperanno.

Nota:
Al posto del mandarino potete utilizzare anche l'arancia.



lunedì 5 novembre 2012

Torta frangipane alle pere di Gordon Ramsay

Settimana scorsa mi sono regalata il mio primo libro di Gordon Ramsay "Cucinare per gli amici".
Questo personaggio, nonostante tutto, mi sta simpatico. Secondo me non è cattivo come sembra... è che lo disegnano così :)))

Trovo fantastico quello che scrive nell'introduzione del libro: "Se qualcuno mi dice che segue le mie ricette alla lettera, mi vengono i nervi. Una ricetta rappresenta una guida. Aggiungere, togliere, modificarla: è questa una parte del piacere." Sono sicura che molti di voi si riconoscano in queste parole, io per prima!

Il libro è suddiviso in vari capitoli (zuppe calde e fredde, pasta e cereali, pesce e frutti di mare, torte salate, cioccolato e caffè ecc.), contiene tante belle foto - tra cui anche centomila ritratti di Gordon! un vero narciso... - e soprattutto molte ricette che viene subito voglia di sperimentare.

L'altro giorno ho invitato "al volo" mia suocera e, siccome è moooolto golosa, ho voluto assolutamente farle trovare il dolce. Quale occasione migliore per sperimentare una ricetta di Gordon? Avevo in casa tutti gli ingredienti per preparare questa veloce e facile torta... e dunque eccola qua.

Diversamente dal solito e andando contro le parole dello stesso Gordon, ho seguito la ricetta alla lettera, sia per quanto riguarda gli ingredienti che per il procedimento. Ma forse avrei fatto meglio a fare di testa mia... vi avverto subito che ho alcune considerazioni da fare!


Torta frangipane alle pere
da Cucinare per gli amici di Gordon Ramsay


ingredienti per 4-6 persone:
per la base
300 g di pasta sfoglia di ottima qualità
1 tuorlo sbattuto con un poco d'acqua, per spennellare
2 pere mature grandi o 3 medie

per lo sciroppo di zucchero
50 g di zucchero semolato
50 ml di acqua
1 stecca di cannella
2 bacche di anice stellato
il succo di 1 limone

per la crema frangipane
75 g di burro ammorbidito
75 g di zucchero a velo
1 uovo medio codice "0", leggermente sbattuto
75 g di farina di mandorle
2 cucchiai di farina 00
1 cucchiaino e mezzo di Amaretto
Stendete la pasta sfoglia su una superficie leggermente infarinata, poi ritagliate un disco di 20 cm di diametro (prendete una ciotola o una tortiera come modello). Trasferite il disco su una teglia ricoperta di carta forno e praticate un'incisione superficiale lungo tutta la circonferenza a circa 1,5 cm dal bordo. Spennellate il bordo con il tuorlo sbattuto e riponete in frigorifero.

Mettete tutti gli ingredienti per lo sciroppo di zucchero in un pentolino dal fondo spesso e mescolate su fuoco basso finché lo zucchero si scioglie. Alzate un po' la fiamma e fate sobbollire per 10 minuti, finché il liquido si sarà leggermente addensato. Lasciate raffreddare (non togliete le spezie).

Nel frattempo preparate la crema frangipane: lavorate insieme il burro e lo zucchero, poi incorporate lentamente l'uovo e amalgamatelo completamente. Aggiungete la farina di mandorle e la farina 00 e mescolate fino a ottenere un composto omogeneo. Infine unite il liquore e lasciate riposare il composto.

Tagliate le pere in quarti, sbucciateli e togliete i torsoli. Tagliate a fette sottili nel senso della lunghezza, mettete le fette in una ciotola e versateci sopra lo sciroppo ormai freddo. Lasciate macerare.
 

Scaldate il forno a 190°C (modalità statica).

Distribuite uno strato uniforme di crema frangipane sul disco di pasta sfoglia, lasciando vuoto il bordo spennellato con l'uovo.

Scolate le fettine di pera, tamponatele con carta da cucina e sistematele sopra alla crema in un cerchio concentrico (tenete da parte lo sciroppo rimasto). Spolverate con un po' di zucchero a velo e infornate per circa 40-45 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare leggermente.
Spolverate ancora con un po' di zucchero a velo, nappate generosamente con lo sciroppo e servite.
 
Note:
Premetto che la mia torta è venuta uguale precisa a quella sulla foto del libro di Gordon: andate pure a controllare, è a pag. 198 ;)))
Premetto che è buonisssssssima, soprattutto grazie alla crema frangipane che non può non piacere (chi ha seguito l'mtc di qualche mese fa, lo sa bene!). Per la cronaca, mia suocera se n'è mangiata più di metà...
Ma Gordon mi deve spiegare perché fa fare tutto il teatrino del bordo inciso e spennellato se poi, non appena si inforna la torta, la crema si allarga su tutto il disco!?! E meno male che non ha strabordato...
Un po' di bordo dunque rimane, peccato che già a metà cottura si bruci inesorabilmente! Infatti alla fine l'ho dovuto tagliare via e, osservando attentamente la foto sul libro, mi sembra che abbia fatto così anche il nostro amico chef ;)
Poi: un diametro di 20 cm è troppo piccolo, sia per la quantità di crema frangipane (a me ne sono bastati due terzi), sia per la misura delle pere... ho usato delle pere di dimensioni medie (e solo 2, non 3), ma per far stare le fette sul disco di pasta ho dovuto "accorciarle" parecchio.
Peccato e non necessario tamponare le pere con la carta da cucina.
Infine è un po' strano ottenere un dolce così basso, direi praticamente piatto, da una pasta sfoglia...
Insomma, ci devo studiare un po' su (si accettano consigli!), ma sono sicura che lo rifarò... a modo mio!


venerdì 28 settembre 2012

Pere al vino rosso, my way

Odio quei piatti che prima di poterli gustare bisogna tagliare, sezionare, eliminare, sbucciare, diliscare... Queste operazioni dovrebbero essere fatte "a monte", cioè in cucina. Se mi viene servito un arrosto e devo ancora togliere residui di spago... se perdo un quarto d'ora a spinare il mio branzino... se nell'insalata di pomodori trovo ancora i piccioli attaccati... se mangiando la macedonia devo sputacchiare i semini dell'uva... ecco, mi passa il pititto, per dirla con Camilleri!

Le pere al vino rosso, un dessert abbastanza comune di cui si trova la ricetta in moltissimi libri di cucina, ad esempio vengono quasi sempre servite intere - sbucciate ma intere - e quindi bisogna ingaggiare una vera e propria lotta con il cucchiaino per liberarle dal torsolo.
Se invece volete seguire la mia ricetta non avrete questo problema e trasformerete un dessert tutto sommato banale in una vera leccornia!

Pere al vino rosso

ingredienti per 4 persone:
4 pere (abate, kaiser, martin sec)
1 bottiglia di buon vino rosso (barbera, chianti)
300 g di zucchero (bianco opp. di canna)
1 stecca di cannella
1 anice stellato
1 piccola foglia di alloro
2 chiodi di garofano
mezza bacca di vaniglia
una manciata di pinoli

Sbucciate le pere, lavatele e tagliatele a metà, poi privatele del torsolo.
Mettete le pere in una casseruola che le contenga di misura, copritele con il vino, aggiungete lo zucchero, la cannella, l'anice stellato, la foglia di alloro, i chiodi di garofano e la bacca di vaniglia e portate a ebollizione. Cuocete a fuoco moderato per circa 15 minuti.
Togliete delicatamente le pere aiutandovi con un cucchiaio e appoggiatele su un piatto.
Lasciate ridurre il vino finché diventa uno sciroppo (ci vorranno 15 minuti o poco più) ed eliminate tutte le spezie.
Nel frattempo tostate i pinoli in un padellino antiaderente.
Versate lo sciroppo di vino ben caldo sulle pere ormai intiepidite, guarnite con i pinoli tostati e servite.


Con questa ricetta, semplice ma assolutamente da "porca figura", partecipo al contest Golosità Vegane d'Autore della radiosa Ale:


mercoledì 20 giugno 2012

Un dolce da taverna: Halva al semolino

Eccoci qui con il secondo appuntamento dello Starbooks dedicato alla cucina greca di Vefa Alexiadou. Il suo mega-libro La cucina di Vefa offre centinaia di ricette e non è affatto facile decidersi per una o per l'altra!


Non sono una grande esperta di Grecia, essendoci stata soltanto due volte: la prima a 17 anni in vacanza-studio con la scuola ad Atene e nel Peloponneso e la seconda in vacanza-vacanza nella meravigliosa isola di Paxos quando mia figlia aveva 4 o 5 anni.

Il primo, intensissimo viaggio risale ormai a tanti (taaaaanti!) anni fa e sicuramente la Grecia che conobbi allora oggi in gran parte non esiste più. In certi paesini del Peloponneso arrivavano pochissimi turisti e spesso non c'era neanche un bar o un ristorante dove poter mangiare. Ma il professore che ci accompagnava non si perdeva mai d'animo: se da una qualsiasi casa sentiva uscire un buon profumino, bussava intrepido alla porta e a grandi gesti chiedeva se ci fosse cibo anche per noi... Incredibilmente la risposta era quasi sempre sì e ricordo grandi tavolate improvvisate, con la padrona di casa emozionata e orgogliosa di farci vedere i pentoloni in cui cuoceva l'immancabile ragù per la moussaka. Esperienze impagabili!!!

Dopo la prima puntata dedicata agli antipasti, questa settimana vi presentiamo alcuni dolci.
Molti dessert greci prevedono l'utilizzo della frutta secca e dello sciroppo di zucchero (come ad esempio nella famosissima baklava).
Anche la ricetta che ho scelto oggi rientra nella categoria dei "dolci sciroppati": è l'halva al semolino e, come dice Vefa, è diffuso nelle taverne di tutto il paese. Si tratta di un dessert molto semplice, di facile esecuzione, che si può servire sia caldo che freddo ed è dunque adatto a qualsiasi stagione. Noi l'abbiamo mangiato freddo, ça va sans dire!

  
ingredienti per 15-20 persone (io ho diviso tutto per 4):
500 g di zucchero semolato extrafine
1 bastoncino di cannella
la scorza di 1 limone tagliata fine (io grossa, vedrete poi perché)
6 chiodi di garofano
250 ml di burro chiarificato opp. olio di semi di mais
350 g di semolino
50 g di mandorle tritate (con la buccia) opp. di pinoli
1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
cannella in polvere per spolverizzare
mandorle spezzettate per decorare

Preparate lo sciroppo: versate circa 1 litro d'acqua in un'ampia casseruola, aggiungete lo zucchero e riscaldate a fuoco medio, mescolando finché lo zucchero non si è sciolto.
Aggiungete la cannella, la scorza di limone e i chiodi di garofano, coprite la casseruola e lasciate sobbollire, senza mai mescolare, per 5 minuti.


Nel frattempo scaldate il burro (o l'olio) a fuoco medio in una casseruola capiente e profonda, versatevi il semolino e fatelo tostare, rimestando continuamente, finché non inizia a prendere colore. Unite le mandorle tritate (o i pinoli) e continuate a mescolare finché il semolino non è dorato.

Eliminate la scorza di limone e le spezie dallo sciroppo (ecco perché ho lasciato la scorza a pezzi grossi...) e aggiungetevi il semolino tostato insieme alla scorza di limone grattugiata. Mescolate sempre e lasciate cuocere finché il semolino non ha assorbito tutto lo sciroppo e si stacca facilmente dalle pareti della casseruola.

Togliete dal fuoco, coprite con un canovaccio, incoperchiate e lasciate riposare per circa 10 minuti.
Aiutandovi con un cucchiaio, versate il composto in uno stampino scanalato leggermente unto, livellate bene la superficie premendo un poco, poi sformate l'halva sul piattino di portata (uno stampino in silicone è l'ideale). Ripetete l'operazione per ogni dolcetto, poi spolverizzate con la cannella e decorate con qualche mandorla o con i pinoli.

Nota - La prossima volta metterò un po' meno zucchero nel semolino e verserò un po' di miele sopra a ogni halva: è delizioso!!

Per gli altri imperdibili dolci greci correte dalla Patty (Dolcetti ripieni alle mele e Biscotti all'anice), da Ale e Dani (Copenaghen) e da Alessandra (Tartufi alle carote).






venerdì 20 aprile 2012

Gli Spaghetti alla cannella di Corrado

Nella mia forzata dieta in bianco mi è venuto in aiuto il mio amico Corrado con una delle sue strepitose, studiatissime e ardite ricette.
Nonostante diversi tentativi, Corrado ed io non siamo ancora riusciti a incontrarci di persona, ma sono certissima che prima o poi ce la faremo...
Intanto lo ringrazio per questi stupefacenti e velocissimi Spaghetti alla cannella, che vi invito assolutamente a provare! La ricetta originale è qui, io non l'ho modificata in nulla. Anche se dalla foto non si direbbe (il mio spaghetto è molto più chiaro dell'originale), ho preparato la versione numero 1.

Spaghetti alla cannella

ingredienti a persona:
80-100 g di spaghetti di ottima qualità
1 cucchiaio da cucina colmo di cannella in polvere
25 g di burro, possibilmente danese o bavarese
buccia grattugiata di 1/4 di limone della Costiera (magari...!)


Mettete a bollire l'acqua, poi aggiungete del sale grosso ("senza timidezza" come dice giustamente Corrado) e il cucchiaio di cannella in polvere. Mescolate vigorosamente con una frusta per evitare che si formino dei grumi. Quando il bollore è ripreso buttate gli spaghetti.


Mentre la pasta cuoce, in una casseruola che possa poi contenere gli spaghetti mettete il burro, un piccolo pizzico di sale e la buccia grattugiata del limone. Se è un limone della Costiera fate attenzione, il suo profumo alla fine potrebbe prevalere su quello della cannella, semmai mettetene un po' meno e riaggiungetelo a crudo nel piatto. Se, come me, usate un normalissimo limone, mi raccomando che sia bio.


Quando il burro è sciolto spegnete il fuoco.


Al momento di scolare gli spaghetti riaccendete il fuoco sotto il burro, scolate la pasta e passatela nel burro caldo, mescolando per mezzo minuto, non di più.
A questo punto Corrado dice: "Guardate che bel colore la cannella ha dato agli spaghetti durante la cottura!". Non so perché, ma la mia pasta non si è colorata tanto, forse dipende dal tipo di cannella... o dall'acqua... comunque era profumatissima!


Impiattate velocemente, spruzzate moderatamente con polvere di cannella, aggiungete piccole zeste di buccia di limone e decorate con una fettina di limone.


Nota di Corrado: La fetta di limone non è lì per bellezza. Non solo, almeno. Finiti gli spaghetti succhiare la fettina serve a pulire la bocca, in preparazione delle portate successive.

Davvero un piatto originale che mi è piaciuto tantissimo! L'importante è utilizzare degli ingredienti di ottima qualità e il successo sarà assicurato. Grazie Corrado!

sabato 17 dicembre 2011

Bacetti alle nocciole

Oggi sono di corsissima e quindi passo subito a darvi la ricetta. Ancora biscotti di Natale... ma sono gli ultimi e poi chiudo la pasticceria! Siete stufi eh? La vorreste una bella lasagna o un arrosto succulento? E invece no, vi toccano questi Bacetti alle nocciole! Ve li ho lasciati per ultimi, perché sono i più buoniiiiiiii!!! L'impasto (senza uova) è talmente goloso che me ne mangio un tot già mentre li preparo...
Ne faccio due versioni: una parte di biscotti la riempio con cioccolato fuso e l'altra la rifinisco con una nocciola.




ingredienti per circa 100/120 biscotti:
250 g di burro
200 g zucchero
un pizzico di sale
250 g nocciole macinate, meglio se non tostate
200 g farina 00
60 g di fecola di patate
30 g di cacao amaro in polvere
2 cucchiani di cannella macinata
per la finitura al cioccolato:
100 g di cioccolato fondente
per la finitura con le nocciole:
50 g ca. di nocciole intere
un bianco d'uovo

In una terrina lavorate lungamente con un cucchiaio di legno il burro con lo zucchero e il sale finché diventa molto spumoso (naturalmente potete anche usare le fruste elettriche).
Aggiungete le nocciole macinate finemente, poi anche la farina setacciata insieme alla fecola, al cacao e alla cannella. Impastate velocemente con le mani fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Dividete l'impasto in 8 parti, poi formate dei rotoli del diametro di circa 2 cm e lunghi circa 25 cm.
Avvolgete ciascun rotolo nella carta stagnola e mettete in frigo per un'ora e mezza.

Tagliate i rotoli a fette spesse 1 cm, ricavatene delle palline e poggiatele un po' distanziate su una teglia ricoperta di carta da forno.

Per la prima versione formate un buchetto al centro di ogni pallina (io mi aiuto con un bastoncino cinese, ma probabilmente ci sono metodi migliori!). Non fateli troppo grossi, poiché in cottura il buco si allargherà:


Cuocete in forno già caldo a 180°C per circa 13-15 min.
Sfornate, aspettate qualche minuto, poi fate raffreddare completamente i biscotti appoggiandoli su una gratella.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato fondente a bagnomaria e versatelo in ogni buchetto. Io utilizzo un bricchetto da latte per poter dosare meglio il cioccolato:


Fate raffreddare completamente, possibilmente in luogo fresco.

Per la seconda versione sbattete il bianco d'uovo in una tazzina, tuffatevi le nocciole intere e mescolate:


Prelevate una nocciola per volta con un cucchiaino e inseritene una al centro di ogni pallina premendo nel contempo un poco ai lati del biscotto con le dita per evitare che si allarghi; così:


Cuocete in forno già caldo a 180°C per circa 13-15 min.
Sfornate, aspettate qualche minuto, poi fate raffreddare completamente i biscotti appoggiandoli su una gratella.

Fatto! Veramente, ma veramente buoni :)))) Chissà quale versione vi piacerà di più?